Chi si occupa di eCommerce e inizia a ragionare sull’attivazione di un progetto SEO si pone prima o poi una domanda semplice: quanto costa?
È una domanda legittima, ma trovare una risposta chiara, onesta e tecnicamente utile è molto più raro di quanto si possa pensare. Gran parte degli articoli presenti in rete si limita a elencare “fasce di prezzo” astratte, evitando accuratamente di esporsi su ciò che serve davvero per ottenere risultati concreti.
E chi invece propone numeri assoluti lo fa senza distinguere tra micro progetti eCommerce con 50 SKU e strutture da 30.000 referenze, senza considerare obiettivi, mercato di riferimento o profondità della competizione.
Noi abbiamo deciso di affrontarla in modo diverso. In questo articolo raccontiamo quanto costa davvero fare SEO su un eCommerce, in base a una variabile chiave: che tipo di progetto sei e dove vuoi andare.
Perché parlare di costi ha senso solo se è legato a un’analisi realistica degli obiettivi, del contesto competitivo e del livello di supporto necessario per portarli a termine. La SEO, quando fatta bene, non è una commodity. È un lavoro di progettazione. E come ogni progetto, va valutato su basi concrete.
Indice [nascondi]
- Le variabili che influenzano il costo della SEO per un eCommerce
- Range di investimento realistici per progetti eCommerce verticali
- Quando spendere poco in SEO ti costa in realtà molto di più
- La vera domanda: quanto ti costa acquisire un cliente, e quanto ti rende nel tempo
- Come valutare se un’agenzia SEO è allineata al tuo modello di business
- Il costo della SEO ha senso solo se messo in relazione al valore che può restituire
Le variabili che influenzano il costo della SEO per un eCommerce
Non esiste una tariffa unica per tutti. La verità è che il costo della SEO per un eCommerce dipende da una combinazione di fattori che incidono direttamente sulla complessità e sull’impegno richiesto.
Il primo è certamente la dimensione del catalogo: un eCommerce con centinaia di categorie e migliaia di SKU richiede molto probabilmente un lavoro strutturato di ottimizzazione delle tassonomie, di gestione dei filtri, di analisi delle cannibalizzazioni, oltre a un effort più ampio lato content e monitoraggio.
Un secondo fattore è lo stato di partenza del sito. Un progetto che parte da zero ha bisogno di essere costruito con cura, ma spesso un sito online da anni, con stratificazioni errate, contenuti duplicati, template problematici e un tracciamento disallineato, può risultare ancora più oneroso da sistemare. In quel caso, la prima voce di costo è spesso la “pulizia” e la ri-progettazione.
A questo si aggiunge una variabile cruciale, spesso sottovalutata in fase iniziale: l’eventuale necessità di effettuare una migrazione. Se l’eCommerce ha necessità di passare da un CMS a un altro, per esempio da WooCommerce a Shopify o da Prestashop a una soluzione custom, o se prevede un cambio di hosting o di struttura delle URL, la SEO entra in gioco in modo ancora più delicato.
In questi scenari, non si tratta solo di “trasferire traffico”, ma di preservare equity organica, ridisegnare le regole di indicizzazione, verificare che il passaggio non impatti negativamente su performance, posizionamenti, tracciamento e struttura semantica.
E ogni migrazione ben fatta richiede tempo, test, validazioni incrociate e una forte supervisione. Tradotto: costi maggiori, ma anche rischi evitati, se non ci si affida a professionisti qualificati e con esperienza.
Un altro elemento fondamentale riguarda la verticalità del settore. Lavorare sulla SEO in un settore poco presidiato non è come competere nel fashion, nel beauty, nell’automotive, nel food o nella nutraceutica. Alcuni mercati richiedono una capacità tecnica di altissimo livello, perché la concorrenza è già strutturata, perché i benchmark sono aggressivi, perché il posizionamento non si conquista con due articoli ottimizzati e qualche meta tag più o meno ben gestito.
E infine, ma non meno importante, c’è l’obiettivo del cliente. Chi cerca crescita robusta ha bisogno di un impianto diverso rispetto a chi vuole consolidare il canale organico come asset sostenibile. Cambia la pressione, cambiano le priorità, cambia la quantità di risorse da allocare.
Range di investimento realistici per progetti eCommerce verticali
Nel lavoro quotidiano con i nostri clienti, ci capita spesso di ricondurre le richieste a una delle tre tipologie di progetto più ricorrenti.
Il primo è l’eCommerce piccolo che ha bisogno di un presidio SEO di base, magari in affiancamento a un piano Google Ads. Qui il range di investimento può andare da 500 a 1.400 euro al mese, ma con aspettative limitate e orizzonte temporale più lungo per ottenere effort concreti.
Il secondo tipo di progetto è l’eCommerce già strutturato, con esigenze tecniche chiare, che punta a consolidare e scalare. In questo scenario, il più comune, si lavora con investimenti tra i 900 e i 2.000 euro al mese, che consentono di coprire audit tecnici, revisione dell’architettura informativa, produzione contenuti mirata, supporto consulenziale e monitoraggio continuo, oltre a campagne strutturate di link acquisition. È il range in cui operano le aziende che hanno capito che la SEO, per funzionare, deve essere un progetto manageriale, non un’attività a cottimo in outsourcing.
La terza fascia riguarda i progetti ad alta complessità: siti internazionali, cataloghi profondi, presenza multicanale, obiettivi aggressivi. In questi casi, è normale superare i 2.500 euro mensili, anche perché entrano in gioco elementi in termini assoluti più complessi da gestire.
Quando spendere poco in SEO ti costa in realtà molto di più
Molti eCommerce bruciano tempo prezioso cercando soluzioni “a basso costo”. La tentazione è comprensibile: il canale SEO promette rendimenti, e se si trova chi lo offre a cifre contenute, può sembrare una buona idea provarci. Ma nella pratica, chi lavora con budget sottodimensionati ottiene due risultati quasi certi: zero impatto, e una situazione peggiorata da dover poi correggere.
Abbiamo intercettato diversi clienti che, dopo sei o dodici mesi di SEO “low cost”, si sono ritrovati con strutture danneggiate, contenuti duplicati o irrilevanti, siti rallentati da implementazioni errate, un profilo backlink tossico e un tracciamento completamente inaffidabile. Quando il danno non è solo tecnico, ma ha coinvolto anche la reputazione organica del dominio, la ripartenza è ancora più onerosa.
Spendere poco non è sbagliato di per sé, ma lo diventa quando lo si fa senza la consapevolezza di ciò che serve davvero. La SEO non è un test da fare a tempo perso. È un investimento progettuale. E come ogni investimento, va dimensionato in base agli obiettivi e alla struttura di partenza.
La vera domanda: quanto ti costa acquisire un cliente, e quanto ti rende nel tempo
Parlare del costo della SEO ha senso solo se lo si inquadra nel vero sistema di riferimento: quello del CAC e del CLTV. In parole semplici: quanto ti costa portare a casa un cliente, e quanto quel cliente ti genera nel tempo.
Se il canale SEO ti consente di ridurre il CAC rispetto ad altri canali, o ti porta clienti ad alta retention, ha senso investirci anche cifre importanti.
In più di un progetto abbiamo misurato riduzioni di CAC superiori al 40% sul mix organico, rispetto alle performance delle campagne paid. Questo non è un merito della SEO in sé, ma dell’approccio strategico con cui viene gestita: ottimizzare ciò che incide sulle conversioni, parlare agli utenti giusti, intercettare le ricerche con intento forte.
Il cliente che arriva da SEO, se profilato bene, tende ad avere tassi di conversione più stabili, maggior fiducia, e una retention spesso superiore. Questo genera margine e un ROI SEO elevato. Ed è lì che si misura il costo reale della SEO: nella capacità di migliorare l’efficienza commerciale.
Come valutare se un’agenzia SEO è allineata al tuo modello di business
Non tutte le agenzie sono uguali, né per esperienza né per metodo. E quando si parla di SEO per eCommerce, è ancora più evidente. Una realtà davvero competente non ti parla solo di traffico, ma ti chiede da subito: che marginalità hai? Quanto ti costa oggi un cliente? Su quali linee vuoi spingere? Qual è il tuo orizzonte operativo? Una consulenza SEO che funziona deve avere una componente tecnica, ma anche una capacità di lettura economica. Deve sapere cosa fare, ma soprattutto perché farlo.
In Trovato Agency abbiamo scelto di lavorare solo su progetti dove possiamo incidere concretamente, evitando logiche prestazionali scollegate dal contesto.
Ogni progetto viene valutato su dati reali, viene calibrato rispetto alla marginalità, e si sviluppa con un approccio strutturato, che mette insieme SEO tecnica, content strategy, off-site e un dialogo costante con il cliente. Non promettiamo “primi posti su Google”. Lavoriamo per migliorare numeri che contano davvero.
Il costo della SEO ha senso solo se messo in relazione al valore che può restituire
Non c’è un numero giusto. C’è un numero sostenibile, coerente, giustificabile in base al valore che la SEO può generare nel tuo modello.
Se hai bisogno di sapere se oggi stai investendo troppo o troppo poco, se stai ottenendo risultati allineati a quello che stai pagando, o se hai bisogno di capire quanto vale davvero per te il canale organico, possiamo aiutarti con una valutazione indipendente, basata su numeri, benchmark e potenziale.
Il vero costo della SEO non è ciò che spendi. È ciò che perdi se non funziona.