Il calo di traffico organico è una delle problematiche più comuni e frustranti per chi gestisce un sito web e ha intrapreso azioni e investimenti per migliorare la SEO.
Quando il traffico diminuisce, può sembrare che tutto il lavoro di ottimizzazione SEO, la creazione di contenuti e le strategie implementate abbiano perso il loro valore. Tuttavia, capire le cause di questa diminuzione è il primo passo per adottare misure correttive e recuperare la visibilità del sito.
Il calo di traffico può essere causato da una serie di fattori, alcuni interni al sito stesso, altri legati a cambiamenti esterni, come gli aggiornamenti degli algoritmi dei motori di ricerca, gli oramai famosi “Core Update” o “Google Update”.
Andiamo a vedere le principali ragioni dietro questa problematica e vediamo come affrontarle in modo efficace.
Indice
Aggiornamenti degli algoritmi di Google, dalle origini ad oggi
Una delle cause principali del calo di traffico organico è rappresentata dagli aggiornamenti degli algoritmi di Google. Google effettua regolarmente modifiche ai suoi algoritmi per migliorare la qualità dei risultati di ricerca e garantire che gli utenti trovino contenuti pertinenti e di valore.
Nel corso degli anni ci sono stati aggiornamenti che potremmo definire “punitivi”, orientati a penalizzare i siti che utilizzavano ad esempio tecniche SEO scorrette o manipolative, come il keyword stuffing o l’acquisto di backlink palesemente artificiali e non naturali. In questo senso, se il sito non era allineato alle linee guida, poteva subire un declassamento nei risultati di ricerca.
Più di recente, sono comunicati da Google aggiornamenti di tipo sistemico, non necessariamente pensati per colpire i siti non aderenti alle linee guida, ma inseriti in un più ampio processo di innovazione, miglioramento e perfezionamento dei sistemi di ricerca, che hanno come obiettivo quello di fornire i migliori risultati possibili per gli utenti.
Paradossalmente, prima era di gran lunga più semplice risolvere problemi di penalizzazioni e aggiornamenti “punitivi”, proprio perché i razionali erano orientati a comprendere le “malefatte” commesse, e risolvere in favore di un approccio corretto e non in contrasto con le linee guida.
Oggi gli scenari sono più complessi e vischiosi, poiché dietro il calo di traffico sotteso a un aggiornamento possono esserci elementi e cause più disparate.
Al netto di lavorare sempre e comunque di qualità in termini di ottimizzazione tecnica e produzione di contenuti di valore, un’agenzia verticale e un consulente SEO esperto sapranno come guidarti per risollevare le sorti da una fase calante.
Penalizzazioni manuali
Le penalizzazioni manuali rappresentano un altro fattore significativo che può determinare un crollo del traffico.
Quando Google rileva pratiche SEO scorrette o link innaturali, può infliggere una penalizzazione che colpisce singole pagine o l’intero sito. Ad esempio, l’acquisto di link o la partecipazione a schemi di link manipolativi può risultare in una penalizzazione manuale, che rimuove il sito dai risultati di ricerca fino a quando il problema non viene risolto.
In questi casi, è importante rimuovere i link sospetti utilizzando il Disavow Tool e contattare i webmaster per far rimuovere i link dannosi. Solo dopo aver effettuato queste operazioni è possibile richiedere una nuova inclusione del sito nei risultati di ricerca.
Occhio che questo processo è delicato, farraginoso, e se non eseguito con consapevolezza e cognizione di causa, rischia di produrre ulteriori danni e emorragia di traffico e posizionamenti in serp.
Migrazioni
Le migrazioni rappresentano un’altra causa comune di perdita di traffico. Quando un sito viene riprogettato o migrato verso una nuova piattaforma, è fondamentale gestire correttamente i reindirizzamenti delle URL.
Se questo passaggio viene trascurato o peggio mal gestito, il motore di ricerca potrebbe continuare a indicizzare le vecchie URL, portando gli utenti verso pagine di errore 404.
La mancata configurazione dei reindirizzamenti 301, la modifica di strutture di URL senza aggiornare le sitemap e i tag canonici sono errori comuni che possono causare una drastica perdita di traffico.
I momenti di migrazione, per nostra esperienza, costituiscono come le cause più frequenti di crollo sessioni, per la scellerata considerazione di affidare questo compito a chi non ha un minimo di competenza e cognizione delle logiche e degli aspetti da considerare per mantenere i livelli di visibilità organica detenuti.
Contenuti scadenti e di bassa qualità
I contenuti di bassa qualità o duplicati possono influenzare negativamente il traffico organico. Google tende a privilegiare i siti che offrono contenuti originali, pertinenti e di alta qualità. I siti che presentano contenuti duplicati o pagine con scarso valore aggiunto sono malvisti e possono perdere posizioni nei risultati di ricerca.
Per evitare questo problema, è necessario rivedere periodicamente i contenuti del sito, eliminare o rinnovare le pagine di bassa qualità e creare nuovi contenuti che rispondano effettivamente alle esigenze degli utenti e soddisfino gli intenti di ricerca.
Stagionalità e cambiamento comportamento degli utenti
Ci sono poi fattori più propriamente “esterni” come le stagionalità, trend commerciali che si riflettono in particolari iniziative televisive, o più semplicemente dei cambiamenti nel comportamento degli utenti possono determinare un calo di traffico.
Durante certi periodi dell’anno, alcune query o prodotti possono avere una minore domanda, il che si riflette in una diminuzione del traffico per siti specifici. Questo fenomeno può essere osservato ad esempio in settori come il turismo o l’e-commerce vincolato a un evento come ad esempio il Natale.
In questo caso, al netto di una consapevolezza di quello che è il proprio settore e mercato di riferimento, è utile avere un sistema di monitoraggio e analisi delle sessioni di traffico, utile proprio a far capire se i momenti di decremento sono frutto di situazioni appunto esterne, o c’è qualcosa da rivedere a livello di sito.
Conclusioni…che non finiscono qui
Ci sarebbe piaciuto confermare di come bastava far attenzione ai punti segnalati in questo articolo per stare 100% al sicuro sulla tenuta del traffico di un sito web. La realtà è che quelli appena elencati sono solo alcuni degli elementi, certamente tra i più importanti e frequenti, che possono determinare un calo di sessioni da ricerca organica.
La verità, è che le causa (e concause) alla base di un decremento sono innumervoli, variegate, non sempre di difficile interpretazione.
Abbiamo sviluppato un eBook gratuito proprio dedicato alle 30 (e più) motivazioni per cui si perde traffico, scaricato da oltre 1000 professionisti, webmaster e esperti di digital Marketing. Ne consigliamo la lettura approfondita, così come rinnoviamo sempre di affidarsi a professionisti ed esperti di SEO e dinamiche dell’ecosistema ricerca.
Solo in questo modo, è possibile mettere in maggiore sicurezza e protezione la visibilità, i posizionamenti, quindi il traffico da ricerca organico di un sito web.