Cosa sono e a cosa servono gli url canonici

Gli Url canonici rappresentano un elemento molto importante per la SEO di un sito web.

In questo articolo vedremo che cosa sono gli URL canonici, perché utilizzarli, e quali sono le ripercussioni e i benefici lato ottimizzazione per i motori di ricerca.

Cosa sono gli URL canonici

Un URL canonico è un’indicazione specifica per i motori di ricerca su quale versione di una pagina web considerare come rappresentativa e “preferita”.

Si tratta di un aspetto molto importante, specie quando ci si ritrova nella casistica di detenere più url che mostrano lo stesso contenuto e/o pagine simili con differenti varianti di url.

Tra le casistiche più frequenti e rappresentative, si pensi alle url generate dai filtri di personalizzazione, url da ricerca interna, articoli di blog posizionati in più categorie, url diverse a seconda dei dispositivi (es. amp) oppure quando il server del sito è configurato per pubblicare i medesimi contenuti per varianti www/not-www, etc..

L’utilizzo degli url canonici quindi, invita i motori di ricerca a non considerare (quindi non indicizzare) i contenuti simili e/o duplicati, e concentrarsi invece sulla versione preferita della risorsa.

Il problema del contenuto duplicato

La presenza di url con contenuti uguali o comunque estremamente simili tra di loro può rappresentare un malus importante lato SEO, ripercuotendosi negativamente su più aspetti che concorrono all’ottimizzazione per i motori di ricerca.

In prima battuta, una sovrapproduzione indiscriminata e non regolamentata di url duplicate, rende meno agevole il processo di scansione e indicizzazione risorse, riflettendosi negativamente sul crawl-budget assegnato1.

Detenere più url per contenuti simili si riflette negativamente anche sulla corretta comprensione da parte del motore di ricerca della struttura del sito web, e di quelle che sono le risorse più importanti.

Ultimo, non per ordine di importanza, il rischio di restituire agli utenti una pessima esperienza di navigazione, restituendo una moltitudine di risorse simili o uguali, distogliendo magari l’attenzione dalle pagine più importanti e commercialmente rilevanti.

Canonical e SEO, perchè è importante?

Pensiamo ad esempio ad un sito di un’agenzia immobiliare che ha in elenco centinaia di immobili in una determinata città e utilizza filtri diversi per la ricerca.

Ogni volta che si aggiunge un livello di filtraggio si crea essenzialmente un nuovo tipo di pagina diversa sullo stesso set di dati, sulle stesse centinaia di elenchi che hanno contenuti simili.

Se si esegue questa operazione per “infiniti” filtri possibili si ottengono essenzialmente infinite pagine con URL diversi e questo diventa molto complicato da far gestire a qualsiasi motore di ricerca.

L’utilizzo corretto degli URL canonici offre numerosi benefici dal punto di vista SEO tra cui:

  • Riduzione dei contenuti duplicati: indica precisamente qual’è l’unica risorsa da considerare, rispetto a un pattern di url simili/uguali.
  • Consolidamento segnali sociali: concentra l’effort dei segnali sociali e l’autorità di ranking su un’unica versione dell’URL, ottimizzando quindi tutti gli sforzi legati al miglioramento della visibilità e posizionamento organico.
  • Miglior esperienza utente: gli URL canonici contribuiscono a offrire una migliore esperienza utente, indirizzando gli utenti alla versione preferita di una pagina, evitando che si disperdano tra diverse varianti di URL.

Quando e come usare la canonicalizzazione

Riprendendo la documentazione ufficiale di Google2, esistono vari metodi per specificare l’url canonico rispetto ad un gruppo di pagine simili/uguali.

Generalmente, i metodi più comodi ed efficace sono mediante intestazione http rel=canonical, che ha il vantaggio di poter mappare un numero infinito di pagine duplicate e non aumenta la dimensione della pagina o a mezzo tag rel=canonical <link> da apporre nella sezione head del codice html.

Link: <https://www.example.com/downloads/white-paper.pdf>; rel="canonical"

<link rel="canonical" href="https://example.com/dresses/green-dresses" />

Altre possibilità è rappresentata tramite sitemap XML.

Google raccomanda inoltre di utilizzare i redirect 301 per indicare a Google bot che un url reindirizzato rappresenta una versione migliore dell’url prestabilito, e di adottare questo metodo unicamente quando si è resa obsoleta una pagina duplicata.

Analogamente per le varianti AMP, è importante seguire le linee guida dedicate per designare correttamente sia la pagina canonica che la variante amp3.

Google raccomanda poi una serie di indicazioni universalmente valide a prescindere dal metodo di canonicalizzazione scelto, ed in particolare:

  • Non ricorrere al robots.txt per indicare gli url canonici
  • Non utilizzare strumento rimozioni di URL, si rischia di nascondere tutte le versioni della risorsa
  • Importante, non contrassegnare url diverse per una stessa pagina utilizzando le medesime o diverse tecniche di canonicalizzazione
  • Non utilizzare il noindex per impedire la selezione di una pagina canonica.
  • Per la gestione delle risorse multilingua, associare al tag hreflang una pagina canonica in una stessa lingua.
  • Preferire le url canoniche per il linking interno
  • Preferire per le pagine canoniche le url con protocollo https

Conclusioni

Abbiamo visto quanto una corretta gestione degli url canonici può essere importante per prevenire problematiche che possono mettere a repentaglio la buona SEO di un sito web.

Se tieni alla SEO del tuo sito, e desideri un controllo degli url canonici e di altri aspetti SEO del tuo portale contattaci subito per un Audit oppure una Consulenza SEO completa!

Indicazioni e fonti bibliografiche

1. https://developers.google.com/search/docs/crawling-indexing/large-site-managing-crawl-budget?hl=it

2.https://developers.google.com/search/docs/crawling-indexing/consolidate-duplicate-urls?hl=it

3. https://developers.google.com/search/docs/crawling-indexing/amp?hl=it

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