AI Overview in Italia. Lo studio dell’impatto reale sulla SEO del mercato italiano (2025)

Questo studio presenta la prima analisi empirica completa per il mercato italiano sull’impatto reale di AI Overview, basata su un dataset di 2.976 keyword strategiche distribuite su 10 settori verticali e tre tipi di intent di ricerca.

Il 22,7% delle keyword analizzate mostra già AI Overview attivo. Questo significa che una ricerca su quattro atterrano su una SERP dove Google fornisce una risposta diretta prima di qualsiasi risultato organico tradizionale. Ma il dato più rilevante riguarda il volume: 843.450 ricerche mensili su un totale di 5.745.670, pari al 14,7%, finiscono su pagine dominate dall’intelligenza artificiale di Google.​

I numeri chiave dello studio in breve

  • 22,68% delle keyword analizzate presenta AI Overview attivo
  • 14,68% del volume di ricerca totale è potenzialmente esposto a cannibalizzazione
  • 58% di attivazione nel settore salute (il più colpito)
  • 32,5% di attivazione su query informazionali (quasi il doppio rispetto a commercial e transactional)
  • 19,66% delle keyword presenta alto rischio di visibilità compromessa
  • 1.122.760 ricerche mensili operate su SERP dove la visibilità organica è ridotta sotto il 50%

 

Le differenze settoriali sono molto marcate. Il settore salute registra un’attivazione di AI Overview nel 58% delle keyword analizzate, seguito dal settore economia e finanza con il 52,7%. All’estremo opposto, moda e beauty mostrano percentuali rispettivamente del 3% e 6,3%. Questo significa che un blog medico o un portale di informazione finanziaria sta già perdendo oltre la metà del traffico potenziale, mentre un e-commerce di moda opera ancora in un ambiente relativamente protetto.​

L’analisi rivela anche un paradosso contro-intuitivo: le keyword a basso volume hanno una probabilità maggiore di attivare AI Overview rispetto alle keyword commerciali ad alto volume. Il 24,5% delle query con volume tra 70 e 1.000 ricerche mensili mostra la risposta generativa, contro il 17,5% delle keyword ad alto volume. Google sta sperimentando sulla longtail, dove l’impatto di eventuali errori è contenuto e la competizione limitata.​

Il tipo di ricerca determina in modo significativo la probabilità di attivazione. Le query informative, quelle che iniziano con “come”, “cos’è”, “perché”, hanno una probabilità del 32,5% di mostrare AI Overview, quasi il doppio rispetto alle query commerciali (17,5%) e transazionali (17,9%). Questo dato ha implicazioni profonde per chi produce contenuti educativi o guide pratiche: sta competendo direttamente con Google.​

Distribuzione percentuale delle AI Overview per tipo di ricerca: le query informative mostrano la maggiore presenza (32,5%)

Quando AI Overview compare, la SERP diventa significativamente più complessa. La media di elementi presenti sale a 5,1 features. Il CTR organico può crollare del 41% quando AI Overview è presente, mentre il costo per click degli annunci aumenta del 52%.​

Perchè questo studio è diverso

La maggior parte delle analisi su AI Overview si basa su dati americani o su osservazioni generiche. Questo studio porta numeri concreti dal mercato italiano con caratteristiche distintive che lo rendono unico nel panorama della ricerca SEO italiana.​

Primo elemento differenziante: si tratta di dati reali da 2.976 keyword, non opinioni o proiezioni teoriche. Ogni affermazione è supportata da evidenza quantitativa, ogni conclusione è tracciabile da pattern osservabili e replicabili nel dataset analizzato tra ottobre e novembre 2025.​

Secondo elemento: la copertura di 10 settori verticali garantisce rappresentatività del mercato italiano. Dall’healthcare al fashion, dalla finanza al travel, ogni verticale contribuisce con circa 300 keyword, permettendo confronti significativi tra aree di mercato profondamente diverse per dinamiche competitive e comportamento utente.

Terzo elemento: l’analisi su tre tipi di ricerca distinti, informativa, commerciale e transazionale, permette di comprendere come Google applichi strategie diverse in base all’obiettivo della query. Questa segmentazione rivela pattern strategici che sfuggono alle analisi aggregate.​

Quarto elemento: il tracking di 24 SERP features diverse per ogni keyword offre una visione multidimensionale che va oltre la semplice presenza o assenza di AI Overview. Comprendere come video, immagini, domande correlate e annunci interagiscono con la risposta generativa è fondamentale per valutare l’impatto reale sulla visibilità organica.​

Gli obiettivi della ricerca

Questo studio è stato progettato per rispondere a due domande fondamentali che emergono dal mercato SEO italiano di fronte all’introduzione di AI Overview.​

Domanda uno: su quali keyword (e quali settori) si attiva AI Overview?

Non tutte le ricerche mostrano AI Overview. L’obiettivo primario era identificare quali keyword, quali settori e quali tipi di ricerca sono più esposti alla risposta generativa. Comprendere i pattern di attivazione permette di classificare il portfolio keyword di un sito in base al livello di rischio e pianificare strategie differenziate.​

La risposta emersa dall’analisi è chiara: le query informative hanno il doppio di probabilità di attivare AI Overview rispetto a quelle commerciali o di acquisto. Le query con intento di ricerca informational mostrano la risposta generativa nel 32,5% dei casi, contro il 17,5% delle query commerciali e il 17,9% di quelle transazionali.​

Domanda due: come cambiano le SERP con AI Overview?

L’obiettivo finale era comprendere non solo dove AI Overview compare, ma come la sua presenza modifica l’intero ecosistema della pagina di ricerca. Quali altre features compaiono insieme alla risposta generativa? Come cambia la complessità della SERP? Quale spazio visivo rimane disponibile per i risultati organici tradizionali?​

La risposta rivela un fenomeno di affollamento progressivo: quando AI Overview si attiva, raramente è da solo. Nel 76,4% dei casi compare insieme a video, nel 57,6% con People Also Ask, nel 57% con sitelinks. Il risultato organico tradizionale scende below the fold (sotto la piega dello schermo), con un potenziale calo di CTR del 40-50%.​

Il dataset: costruzione e caratteristiche

La costruzione del dataset ha seguito criteri rigorosi per garantire rappresentatività statistica e bilanciamento settoriale. Le 2.976 keyword sono state distribuite equamente su dieci settori verticali: salute, economia e finanza, automotive, travel, tecnologia, moda, beauty, home, gioielli e orologi, e sport. Ogni settore contribuisce con circa 300 keyword, permettendo confronti significativi tra aree di mercato diverse.​

La distribuzione per volume di ricerca riflette la realtà del comportamento di ricerca italiano: il 52,8% delle keyword appartiene alla fascia di basso volume, tra 70 e 1.000 ricerche mensili, rappresentando la longtail di nicchia che costituisce la maggioranza delle query reali. Il 28,4% si colloca nella fascia media (1.300-8.100 ricerche mensili), mentre il 18,8% rappresenta le keyword ad alto volume (9.900-301.000 ricerche mensili).​

Composizione dataset keyword per analisi

Per ogni keyword sono stati tracciati 24 elementi SERP diversi: dalla presenza di AI Overview ai video carousel, dalle immagini ai People Also Ask, dai prodotti popolari agli annunci pubblicitari in varie posizioni. Questo approccio multidimensionale permette di comprendere non solo dove AI Overview si attiva, ma anche come la sua presenza modifica l’intero ecosistema della pagina di ricerca.​

La classificazione per intent ha seguito la tassonomia consolidata nella ricerca SEO: le query informative includono domande esplicite, guide e contenuti educativi; le query commerciali comprendono confronti, review e ricerche di tipo “migliori”; le query transazionali riguardano azioni di acquisto, prenotazione o download. Questa segmentazione permette di analizzare come Google applichi strategie diverse in base all’obiettivo dell’utente.​

AI Overview Activation Analysis: dove e quando compare

AI Overview è presente nel 22,7% delle keyword analizzate. In numeri assoluti, 675 keyword mostrano AI Overview mentre 2.301 keyword hanno SERP tradizionali. Ma il dato che conta per il business è il volume di ricerca impattato: 843.450 ricerche mensili finiscono su SERP con AI Overview, su un totale di 5.745.670 ricerche, corrispondenti al 14,7% del volume totale.​

La grande differenza: query informative vs commerciali

Percentuale di attivazione AI Overview per search intent

Le query informative hanno una probabilità del 32,5% di mostrare AI Overview, quasi il doppio rispetto alle query commerciali (17,5%) e transazionali (17,9%). Esempi di keyword informative impattate includono “come curare la cistite”, “cos’è un mutuo variabile”, “perché il gatto miagola”. Le query commerciali come “migliori smartphone”, “confronta assicurazioni auto” mostrano attivazione ridotta, così come le transazionali tipo “compra iPhone 15”, “prenota volo Milano-Roma”.

Questo pattern rivela che Google bilancia tra fornire informazioni dirette sulle query educative e preservare l’ecosistema di siti di review e e-commerce che generano click su ads e commissioni. Le query informative, dove l’utente cerca “comprensione” piuttosto che “transazione”, sono il territorio dove Google si posiziona come fornitore diretto di risposte.​

Il paradosso della longtail: più è piccola la keyword, più rischi

Le keyword a basso volume (70-1.000 ricerche mensili) mostrano AI Overview nel 24,5% dei casi. Le keyword a volume medio (1.300-8.100) registrano il 21%, mentre le keyword ad alto volume (9.900-301.000) scendono al 17,5%. Google usa AI Overview come campo di test su query di nicchia dove il volume limitato minimizza l’impatto di eventuali risposte imprecise e la competizione è limitata.​

Le grandi keyword commerciali, quelle che generano milioni di impressioni e rappresentano asset strategici per advertiser ed editori, restano più protette. Questo ha implicazioni per strategie SEO basate sulla longtail: se la tua strategia punta molto su keyword di nicchia, aspettati che una su quattro possa essere impattata.​

Vulnerabilità settoriale: direct answer dominance zones

Le differenze settoriali sono significative. Il settore salute registra un’attivazione del 58%, seguito dalla finanza con il 52,7%. L’automotive mostra il 38%, il travel il 20,3%, il tech il 10%. I settori più protetti sono moda (3%), beauty (6,3%), seguiti da home, gioielli e sport.​

Attivazione AI Overview per settore

Esempi di keyword colpite nel settore salute includono “cistite rimedi” (18.100 ricerche mensili), “sinusite rimedi” (12.100), “tosse secca rimedi” (12.100). Nel settore economia e finanza, secondo settore più esposto, keyword come “assicurazione auto online più economica” (12.100 ricerche mensili) e “come funziona mutuo variabile” attivano sistematicamente AI Overview.​

Questa concentrazione riflette la strategia di Google su tematiche Your Money Your Life, dove informazioni errate potrebbero causare danni alla salute degli utenti. L’obiettivo è fornire risposte mediche affidabili minimizzando il rischio di disinformazione sanitaria. Ironicamente, questa policy protettiva verso gli utenti danneggia economicamente proprio i publisher medici di qualità che potrebbero beneficiare del traffico.​

Al contrario, i settori visual-first mantengono tassi di attivazione drasticamente inferiori. Il settore moda e abbigliamento registra il tasso minimo assoluto del 3%, seguita da beauty e personal care con il 6,3%. Questi verticali sono protetti perché Google privilegia feature visual-commercial come Image Pack e Popular Products che risultano più efficaci per l’esperienza di product discovery e shopping decision in categorie ad alta componente estetica.​

SERP Feature Landscape: le SERP sono sempre più affollate

Il paesaggio delle SERP italiane si caratterizza oggi per una presenza articolata e variegata di feature che ridefinisco il concetto di risultato di ricerca. Analizzare la prevalenza e la distribuzione di questi elementi è fondamentale per comprendere come Google struttura l’esperienza utente e l’accesso alle informazioni.

Composizione delle feature: prevalenza e distribuzione

Principali SERP feature

L’analisi delle SERP rivela quali elementi dominano oggi le pagine di ricerca italiane. Related Searches è praticamente universale, presente nel 98,7% delle SERP. Video compare nel 75,3% dei casi, seguiti da Image Pack (64,5%) e People Also Ask (64,2%). Sitelinks appaiono nel 46,7%, Image singola nel 42,7%, Popular Products nel 35%. AI Overview, con il suo 22,7%, è già l’ottava feature più comune, nonostante sia stata introdotta meno di un anno fa. Video Carousel compare nel 16,4% e Ads Bottom nell’11,8%.​

Questo dato rivela che Related Searches è diventata praticamente uno standard, mentre video e immagini dominano oltre il 60% delle SERP, confermando che la ricerca è sempre più visual. AI Overview è già più comune di Video Carousel e di molti formati pubblicitari, segnalando una crescita rapida.​

Quante feature ci sono in una SERP

Distribuzione feature per SERP

La SERP media contiene 5,1 feature. Il 29,5% delle SERP ha esattamente 5 feature, rappresentando il picco della distribuzione. Il 73% delle SERP ha tra 4 e 6 feature, mentre solo il 10% mantiene SERP semplici con 0-3 feature. Questo aumento di complessità rispetto ai 3-4 elementi del periodo 2020-2021 non è casuale: la composizione è studiata per bilanciare user experience, monetizzazione attraverso ads e shopping, engagement attraverso video e domande correlate, e risposta diretta tramite AI Overview e Featured Snippet.​

Quando si pianifica un contenuto per una keyword, verificare quante feature sono già nella SERP diventa cruciale. Se ci sono 6 o più feature, il CTR organico potenziale è ridotto del 50-70% rispetto a una SERP con 3 feature.​

Co-occorrenza di feature con AI Overview

L’analisi della co-occorrenza rivela quali feature appaiono frequentemente insieme ad AI Overview, identificando pattern compositivi delle SERP e potenziali relazioni di complementarità o sostituzione tra elementi diversi.​

Matrice di co-occorrenza di feature con AI Overview

Quando AI Overview si attiva, raramente è da solo. Le combinazioni più frequenti vedono AI Overview insieme a Video nel 76,4% dei casi, con People Also Ask nel 57,6%, con Sitelinks nel 57%, e con Image Pack nel 49,6%.​

Questo affollamento ha un impatto diretto sulla visibilità. Una SERP con AI Overview combinato con Video e People Also Ask significa che il primo risultato organico appare solo dopo aver scrollato significativamente. Il CTR organico può crollare del 41% quando AI Overview è presente. Se prima un articolo in posizione uno riceveva 100 click, con questa configurazione potrebbe riceverne circa 59.

Archetipi SERP: come Google compone le pagine di ricerca

Gli archetipi SERP rappresentano le configurazioni ricorrenti di elementi che Google costruisce nelle pagine di ricerca in base a diverse combinazioni di intent, settore e caratteristiche delle query. Questi modelli aiutano a comprendere come la struttura della SERP varia in modo sistematico per offrire esperienze ottimizzate agli utenti e guidano le strategie SEO per massimizzare la visibilità in ciascun contesto.

Distribuzione archetipi SERP

Il Commercial-Visual domina con il 26,44% delle SERP totali. Caratterizzato da Popular Products combinato con Video e Image Pack, presenta il numero medio massimo di feature (5,73) con volume medio di 2.074 ricerche mensili e CPC di 0,18 euro. Sono tipiche per ricerche di prodotto, con l’utente in fase di valutazione, e hanno il maggior numero di feature attive. Qui la competizione è elevata, ma le opportunità di comparire tra i prodotti e nei contenuti visual aumentano.

Il Visual-Heavy rappresenta il 24,56% e si distingue per la presenza di Video e Image Pack senza componenti commercial dirette. Registra il volume medio più elevato tra tutti gli archetipi (2.312 ricerche mensili), includendo sia tutorial visual che comparative research senza feature di acquisto immediato.​ Si presentano spesso per query how-to, guide visuali, recensioni prodotto non orientate subito all’acquisto. Il traffico qui è alto: sono pagine ricche di contenuti multimediali ma senza pressione transazionale immediata.

L’AI-Visual Heavy copre il 17,94% delle SERP e combina AI Overview con Video. Il volume medio crolla a 1.251 ricerche mensili, confermando il focus sulla longtail informazionale. Questo profilo apparentemente contraddittorio rivela query informazionali pre-decisionali con elevato valore commerciale potenziale.​

Lo Standard, che rappresenta il 14,18% delle SERP, presenta un paradosso significativo: pur avendo il feature count minimo (3,79), registra il volume medio massimo (2.857 ricerche mensili). Questo suggerisce che Google mantiene SERP essenziali su query commerciali ad alto valore per massimizzare visibilità organica e pubblicitaria.​

Gli archetipi minori completano il quadro: Commercial-Rich (9,01%) con focus su prodotti di nicchia e volume medio di 953 ricerche mensili, AI-First (4,74%) dove la risposta generativa domina con volume bassissimo (1.245 ricerche mensili), e Knowledge-Based (3,13%) riservato a query enciclopediche su entità specifiche.​

Emerge un pattern chiaro che conferma le dinamiche di attivazione di AI Overview: gli archetipi con risposta generativa attiva mostrano volumi significativamente inferiori alla media (1.250 contro 1.930) ma CPC elevati, indicando concentrazione su longtail ad alto valore commerciale. Al contrario, gli archetipi Standard e Visual-Heavy, senza AI Overview, dominano le grandi keyword mainstream che Google protegge per preservare l’ecosistema di traffico e monetizzazione.​

Perchè Google differenzia le SERP?

Il quadro emerso dimostra una segmentazione strategica: Google costruisce una SERP diversa per ogni intento di ricerca, combinando feature per massimizzare la soddisfazione dell’utente, la retention e la monetizzazione. Ad esempio, le query di acquisto vengono arricchite con funzioni visive e prodotti; le query informative di nicchia attivano spesso AI Overview; quelle di ricerca generale restano “pulite” per favorire la competizione tra domini autorevoli o risultati pubblicitari.

Intent-Feature Matchmaking: Google compone SERP diverse per obiettivi diversi

L’intent feature matchmaking descrive invece come Google associa specifiche feature della SERP (come video, risposte generate dall’AI, caroselli di prodotti) ai diversi tipi di intent di ricerca (informativo, commerciale, transazionale). Si tratta di un approccio predittivo e calcolativo, rivolto a prevedere con maggiore precisione quale combinazione di feature si attiverà in funzione di intent, volume e altri parametri, per ottimizzare la pianificazione di contenuti e campagne.

Query Informational: massimo arricchimento educativo

Sulle query informative (esempi: “come curare la cistite”, “cos’è un mutuo”, “perché il gatto miagola”), AI Overview compare nel 32,5% dei casi. Video sono presenti nell’83% delle SERP, People Also Ask nel 72,4%, Image Pack nel 62,6%.​

Feature presenti in SERP per query con search intent informational

Il pattern è chiaro: Google vuole trattenere l’utente fornendo una risposta completa senza necessità di click esterni. La risposta generativa viene amplificata con domande correlate e video tutorial. L’obiettivo è fornire una esperienza informativa completa all’interno dell’ecosistema Google.​

Query commerciali: bilanciamento tra ricerca e decisione

Sulle query con intent commercial (esempi: “migliori smartphone”, “confronta assicurazioni auto”, “top 10 laptop”), Video compare nell’80,1% delle SERP, Image Pack nel 52,4%, People Also Ask nel 64,2%, Popular Products nel 33,4%. AI Overview scende al 17,5%.​

Percentuali di feature presenti in SERP per query con search intent commercial

Google bilancia tra fornire informazioni attraverso video e domande correlate e facilitare l’acquisto con immagini e prodotti. AI Overview è meno presente perché Google vuole preservare l’ecosistema di siti di review e comparazione che generano click su ads e commissioni affiliate.

Query transazionali: accelerazione verso l’acquisto

Sulle query transazionali (esempi: “compra iPhone 15”, “prenota hotel Venezia”, “acquista scarpe running”), Image Pack domina con il 78,9% di presenza, seguito da Popular Products al 45,3% e Video al 62,5%. AI Overview scende al 17,9%, il livello più basso tra le tre tipologie.​

Percentuale di feature presenti in SERP per query con search intent transactional

Google non vuole interrompere il funnel di acquisto: ogni friction point in questa fase costa revenue diretta da ads e commissioni. La priorità è mostrare prodotti, prezzi, recensioni visive che facilitino la decisione rapida. La SERP diventa fortemente visuale e orientata alla conversione.

Complessità delle SERP: ricchezza informativa per intent

Il numero medio di feature per SERP varia moderatamente per intent, riflettendo il trade-off tra ricchezza informativa ed efficienza transazionale. Le query informazionali presentano SERP leggermente più complesse con una media di 5,37 features, il massimo tra gli intent. Questo conferma la strategia di arricchimento informativo con moltiplicazione di feature educative.​

Numero medio di feature per search intent

Le query commerciali mostrano una media di 5,01, intermedia, bilanciando il supporto per la ricerca con la preservazione della chiarezza. Le query transazionali, invece, presentano la media minima di 4,92, confermando SERP più streamlined che privilegiano l’efficienza.​

La differenza tra informazionali e transazionali è statisticamente significativa ma relativamente contenuta, indicando che Google mantiene una complessità SERP moderatamente standardizzata indipendentemente dall’intent, con variazioni entro una banda ristretta.

Questo pattern rivela che Google non costruisce SERP radicalmente diverse tra intent, ma modula sottilmente la composizione attraverso la selezione e il peso relativo delle feature, creando esperienze ottimizzate senza frammentare eccessivamente l’interfaccia utente che resta riconoscibile e consistente.​

Implicazioni strategiche

I dati raccolti impongono un ripensamento delle priorità SEO consolidate negli ultimi quindici anni. La tradizionale focalizzazione sul posizionamento nella top 3 organica perde valore quando il 40% dello spazio visivo above the fold è occupato da AI Overview. Un sito in posizione uno su una SERP con risposta generativa attiva riceve meno traffico di un sito in posizione tre su una SERP tradizionale. Questo inverte la logica degli investimenti: ha più senso targetizzare keyword a bassa attivazione di AI Overview anche se più competitive, piuttosto che dominare keyword informativi ad alta attivazione.

La strategia di contenuto deve evolvere da “rispondere alle domande degli utenti” a “fornire valore che AI Overview non può replicare”. Per contenuti informativi in settori ad alto rischio, questo significa evolvere verso formati come dati proprietari e ricerche originali che Google non può sintetizzare senza citare la fonte, expert interview con professionisti riconosciuti che portano autorevolezza personale, video tutorial approfonditi di 20-30 minuti che vanno oltre la sintesi rapida.

Per siti di comparazione e review, la differenziazione passa attraverso tabelle comparative interattive con filtri personalizzabili, opinioni editoriali marcate che riflettano esperienza diretta e testing reale dei prodotti, contenuti multimediali ricchi con fotografie originali e video hands-on, sistemi di raccomandazione personalizzati basati su preferenze specifiche dell’utente. AI Overview fornisce sintesi generiche; il valore sta nella personalizzazione e nell’approfondimento verticale.

Gli e-commerce, relativamente protetti su intent transazionale, devono comunque ottimizzare per le features che dominano quelle SERP: ottimizzazione aggressiva per Image Pack attraverso immagini ad alta risoluzione con alt text descrittivi, implementazione completa di schema markup Product con recensioni aggregate, contenuti generati dagli utenti per popolare le SERP con elementi di prova sociale.

La misurazione del successo richiede nuove metriche. Il ranking organico tradizionale diventa meno significativo; servono metriche come impression share effettiva considerando lo spazio occupato da altre features, click-through rate contestualizzato alla composizione della SERP specifica, visibilità above the fold misurata in pixel effettivi, citazioni dentro AI Overview quando presente. I tool di monitoraggio devono evolvere per tracciare non solo la posizione ma l’intero contesto della SERP.

Conclusioni

L’analisi condotta su 2.976 keyword italiane rivela che AI Overview non è un fenomeno uniforme ma altamente selettivo, con impatti che variano dal 3% al 58% in base a settore, intent e caratteristiche della keyword. Per chi lavora nei settori salute e finanza, la cannibalizzazione del traffico organico è già realtà. Per settori visual come moda e beauty, esiste una finestra temporale di preparazione.​

La SEO si è trasformata. Il valore si è spostato dalla capacità di rankare su qualsiasi keyword alla capacità di selezionare le keyword giuste, quelle dove il traffico organico mantiene ROI positivo, e di produrre contenuti che forniscano valore oltre la sintesi che AI può generare.​

Disclaimer

Questa analisi si basa esclusivamente su un dataset di 2.976 keyword italiane, raccolte e analizzate tra ottobre e novembre 2025, e riflette la composizione delle SERP, le relazioni tra feature e i pattern di attivazione di AI Overview nel mercato italiano in quel periodo. I risultati e le interpretazioni offerti sono da considerare rappresentativi per il campione analizzato e non necessariamente generalizzabili in modo assoluto a tutti i contesti settoriali o alle evoluzioni future della piattaforma Google. Eventuali variazioni nella struttura delle SERP, nei comportamenti di attivazione delle feature o nei dati di traffico potrebbero verificarsi in seguito ad aggiornamenti algoritmici, cambiamenti della strategia commerciale di Google o mutamenti nell’intento di ricerca degli utenti. L’analisi non include dati provenienti da fonti esterne, stime soggettive o proiezioni non documentate.​

Nota metodologica

Il dataset utilizzato è stato costruito selezionando 2.976 keyword strategiche, equamente distribuite in dieci settori verticali (salute, finanza, automotive, travel, tecnologia, moda, beauty, home, gioielli, sport) e su tre tipologie di intent (informativo, commerciale, transazionale). Ogni keyword è stata monitorata per la presenza di 24 diverse SERP features, tra cui AI Overview, Video, Image Pack, Popular Products, People Also Ask e Sitelinks. L’analisi ha escluso variabili potenzialmente distorsive come dati non accessibili, query off-topic o manipolate. Le correlazioni tra feature, archetipi SERP e pattern di attivazione AI Overview sono state definite confrontando la prevalenza statistica delle variabili all’interno del campione analizzato. Tutti i risultati, le sintesi e i suggerimenti derivano direttamente dai dati e dalle evidenze contenute nel report, senza alterazioni esterne o inferenze non documentate.

Gennaro Ciaravolo
Gennaro Ciaravolo

Founder di Trovato Agency. Da oltre 10 anni aiuto titolari di e-commerce e marketing manager a far crescere il loro business online attraverso strategie SEO e Google Ads che generano risultati misurabili con un approccio business first.